
L’Enoteca Regionale del Roero a Canale è il punto di partenza ideale per scoprire storia e segreti di una produzione vitivinicola eccellente nata tra le colline patrimonio dell’umanità.
Tra le verdeggianti e dolci colline del Roero, nel cuore di un territorio riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità per il suo valore paesaggistico, sorge l’Enoteca Regionale del Roero, luogo d’incontri, di scoperte, di gusto e di storia. Nell'ex Asilo Infantile Regina Margherita di Canale, attraverso gli spazi maestosi di un complesso edilizio del secolo scorso, si svolgono infatti le attività dell’Associazione. «L’Enoteca Regionale – racconta il presidente Pier Paolo Guelfo, govonese innamoratissimo del suo Roero - nasce più di vent’anni fa, sulla spinta di una legge regionale dei primi anni Ottanta redatta per valorizzare il patrimonio vitivinicolo».
E che patrimonio. «I produttori di vino – continua il presidente - sono gli ambasciatori nel mondo della nostra terra e, spostandosi da un paese all’altro, si fanno portavoce e testimonial del nostro territorio». Oggi l’Enoteca rappresenta i maggiori produttori della zona che si occupano della promozione accanto ai sindaci dei 22 comuni rappresentati. «Lo scopo – spiega Guelfo – è quello di valorizzare il brand Roero, un marchio che negli ultimi anni sta vedendo moltiplicarsi il suo successo». A confermarlo ci pensano i numeri. Gli ultimi dati relativi ai flussi turistici, infatti, parlano di un +7% di visitatori nella zona con un turismo sempre più destagionalizzato. «La stagione nel Roero inizia con le festività pasquali – continua Guelfo – poi cresce a giugno e continua a farlo nei mesi di luglio e agosto che, in termini di presenze, sono ormai allineati alla stagione autunnale del tartufo. Poi grazie ad alcune iniziative ad hoc, come quelle legate al Natale come il Magico Paese di Natale, i visitatori scelgono il nostro territorio almeno fino a gennaio inoltrato». Il perché, d’altra parte, è presto detto. Al patrimonio paesaggistico, che offre varie attività outdoor in un ambiente unico, si affiancano le eccellenze dell’enogastronomia, che vanno dalla frutta fino al celeberrimo vino della zona. «Tra i nove vini roerini – spiega ancora il presidente - il Roero, vino di uve nebbiolo di grandissima struttura, e il Roero Arneis sono gli alfieri della viticoltura locale e, dalla vendemmia 2005, si fregiano entrambi della DOCG. La loro storia, però, è molto più antica. Per quanto riguarda l’Arneis, per esempio, ci sono riferimenti a questo vino “birbantello” (in piemontese “Arneis” significa letteralmente “birichino”, ndr) già nel Quattrocento e questo ha senz’altro contribuito alla fama di questo prodotto talmente pregiato da essere ribattezzato, nei primi anni del Novecento, “nebbiolo bianco”». Poi il Langhe Favorita, arrivato dalle strade del sale e dell’olio che collegano il Piemonte alla Liguria, il “rude” Barbera d’Alba, l’austero Nebbiolo, il corposo ma morbido Cisterna d’Asti, l’antico Moscato d’Asti (già amato in epoca romana), il Birbèt con le sue bollicine persistenti e il Langhe DOC sia rosso che bianco.
Per cogliere davvero la magia che permea ogni singola bottiglia di questa produzione, però, è necessario degustarla nel suo habitat naturale, lasciandosi condurre in un viaggio nei sapori e facendosi guidare nelle storie delle famiglie e delle vite che stanno dietro ogni singola etichetta. «L’Enoteca Regionale del Roero – conclude Guelfo – è qui per questo e, grazie al suo ufficio turistico, propone anche itinerari personalizzati per vivere un’esperienza su misura».
Contatti
Enoteca Regionale del Roero
Via Roma, 57 · 12043 Canale (Cn)
Telefono 0173978228